Nella giornata di giovedì 13 novembre, a Villa Doria Pamphilj, a Roma, si è tenuto il primo vertice intergovernativo Italia-Albania. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama hanno firmato sedici accordi, con l’obiettivo di intensificare la cooperazione tra i due Paesi.
Coinvolti svariati settori chiave, come l’energia, l’innovazione, le infrastrutture e la difesa, con l’obiettivo di aiutare anche le tremila imprese italiane che attualmente lavorano in Albania, confermando l’Italia come primo partner commerciale del Paese delle aquile.
L’importanza del Mediterraneo
Una parte significativa degli accordi si è concentrata sulla cooperazione in materia di energia, infrastrutture e trasporti, con un focus particolare dedicato alla realizzazione del Corridoio 8, una dorsale che parte dalla Puglia e arriva al Mar Nero, la quale attraversa l’Albania fino ad arrivare in Bulgaria. Riuscire a sfruttare tutte le infrastrutture energetiche presenti nel Sud Italia darebbe un’importanza primaria al Mediterraneo, generando benessere non solo all’Italia e all’Albania, ma anche ad un quadro più complessivo come lo sviluppo europeo.
Successivamente, la premier Meloni ha sottolineato l’importanza di questo vertice non solo per il rapporto bilaterale tra i due Paesi, ma anche per l’ingresso dell’Albania nell’UE.
Inoltre, tra i temi trattati rientra anche il rafforzamento della lotta al narcotraffico e alla cooperazione sulla cybersicurezza, tasselli reputati fondamentali per poter affrontare insieme il fenomeno migratorio.
I centri migratori in Albania
Anche il tema migratorio è stato uno degli argomenti centrali del summit. Meloni ha difeso il protocollo firmato con l’Albania due anni fa, definendolo “un accordo di respiro europeo”, in quanto sottolineerebbe non solo la consapevolezza che l’immigrazione è un fenomeno europeo, ma anche l’importanza della cooperazione tra Stati dell’UE e nazioni extra-europee.
Successivamente, la premier ha ribadito l’importanza del protocollo, affermando che di fatto, grazie alla sottoscrizione di quest’ultimo, l’Albania si sta già comportando come una Nazione membro dell’UE.
Il modello attuato da Roma e Tirana viene considerato da Meloni come un meccanismo innovativo che sta suscitando interesse in molti altri Stati europei, ribadendo che nonostante le difficoltà attraversate in questi due anni, il protocollo ha il potenziale di modificare l’intera gestione dei flussi migratori.
Della stessa opinione è anche il leader albanese Edi Rama, il quale si è mostrato entusiasta per il lavoro svolto nei centri in Albania, riaffermando inoltre che essi hanno rafforzato ulteriormente le relazioni bilaterali tra i due Paesi. In più, Rama ha presentato un nuovo progetto industriale congiunto, che vedrà la costruzione di sette navi nei cantieri di Pashaliman, attraverso una joint venture tra Fincantieri e l’azienda albanese Kayo.
L’importanza del vertice e l’ingresso dell’Albania nell’UE
Nei prossimi giorni l’Albania aprirà l’ultimo capitolo tecnico dei negoziati per l’adesione all’UE. A tal riguardo, Meloni ha espresso l’auspicio di poter avviare i negoziati politici in occasione della presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Unione europea, che avrà luogo nei primi sei mesi del 2028.
Rama ha auspicato che nel 2028 Meloni possa guidare contemporaneamente sia il consiglio UE che il governo italiano, sottolineando nuovamente il forte legame politico tra i due leader.
Conclusioni
Il primo vertice intergovernativo tra Roma e Tirana ha mostrato dunque la volontà di costruire una cooperazione stabile e strategica tra i due Stati. Al centro della cooperazione da parte dell’Italia c’è la volontà di confermarsi come Nazione guida per l’ingresso dei Balcani all’interno dell’UE, mentre l’obiettivo dell’Albania è quello di velocizzare la conclusione di tutti i capitoli per l’adesione.
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