La Lega rilancia una proposta di revisione della normativa sulla cittadinanza, introducendo un percorso di verifica dell’integrazione per chi richiede il passaporto italiano. L’ipotesi avanzata prevede l’introduzione di un esame basato sulla conoscenza della lingua italiana, delle istituzioni e delle norme fondamentali di convivenza civile, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare i processi di inclusione e prevenire situazioni considerate di marginalità giovanile.
Tra le misure discusse emergono anche specifiche disposizioni “anti-maranza“, finalizzate a contrastare comportamenti giovanili ritenuti problematici o violenti, in particolare all’interno delle aree urbane. Il riferimento “all’emergenza maranza” è divenuto negli ultimi mesi elemento di dibattito politico e mediatico, alimentando una discussione più ampia sul rapporto tra migrazioni, sicurezza e modelli culturali.
Sotto il profilo legislativo, la riforma implicherebbe una revisione dei criteri attualmente previsti dalla legge 91/1992, che contempla già requisiti linguistici e temporali, ma non un esame di integrazione specifico.
La proposta solleva interrogativi sulla sua efficacia e sul possibile impatto sociale: resta incerto, infatti, se misure selettive possano incidere realmente sull’inclusione dei giovani e sulla coesione sociale, senza produrre effetti discriminatori o burocratici difficilmente gestibili.
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