Il 13 novembre in Polonia, precisamente nella città di Redzikowo, è stata inaugurata una nuova base di difesa aerea statunitense, che va ad integrare lo scudo missilistico della NATO già presente sul territorio. La notizia non è stata accolta positivamente da Mosca, percependola come una minaccia alla propria sicurezza.
La presenza americana sul territorio era già intensa grazie allo scudo missilistico ‘Aegis Ashore’; ora con l’apertura di questa nuova base americana è possibile incrementare la sicurezza dell’area e monitorare le azioni russe da una distanza ravvicinata. Inoltre, questa base statunitense è stata aperta così in prossimità dalla Russia per rispondere al progressivo avvicinamento fra Mosca e Pyongyang, culminato con l’intervento delle truppe nord-coreane nel conflitto russo-ucraino. Lo scopo dell’ampliamento della presenza militare occidentale in questa zona è stato presentato dalla NATO come puramente difensivo, ciò però non ha attenuato le preoccupazioni del Cremlino, che dal proprio punto di vista, non riesce ad accettare una forte presenza delle forze avversarie a pochi chilometri dalla porta di casa; d’altro canto però, la NATO, sostiene che rafforzare la deterrenza militare in quest’area è fondamentale per garantire la sicurezza delle popolazioni locali, della Polonia e del continente europeo in senso lato.
Perché proprio Redzikowo?
Redzikowo apparentemente sembra essere un tranquillo villaggio situato nel nord della Polonia, costituito da appena qualche centinaio di abitanti, risulta quindi naturale chiedersi per quale motivo gli apparati strategici della NATO e quelli statunitensi abbiano ritenuto che fosse necessario installare precisamente in questa zona una massiccia presenza missilistica e aerea. La realtà è che questo piccolo villaggio polacco vanta una posizione strategicamente fondamentale essendo situato sulla costa baltica; il Mar Baltico può essere sostanzialmente definito come un ‘lago occidentale’, dato che si tratta di un mare quasi esclusivamente chiuso e in larga parte controllato da paesi occidentali.
La Russia ha la possibilità di accedere al Baltico solamente grazie a due specifiche posizioni, Kaliningrad e, solo in parte, San Pietroburgo; il Cremlino negli ultimi anni sta denunciando la gestione occidentale di questo mare e delle sue rotte, ed il volume della voce di queste lamentele tende ad alzarsi quando le posizioni strategiche dell’Occidente sulla costa baltica vengono utilizzate per ampliare la deterrenza militare nell’area, incrementando il perenne sentimento d’insicurezza russo.
Inoltre, è opportuno sottolineare come Redzikowo si trovi solo a circa 250 km da Kaliningrad, ovvero il principale accesso russo al Baltico; oltre ad essere una posizione strategicamente importante per via della sua prossimità al mare, nella zona si registra anche una intensa presenza militare russa. L’exclave russa è vitale per Mosca perché situata fra due paesi della NATO, Lituania e Polonia, ed è quindi l’unico posto da cui può concretamente minacciare l’Alleanza Atlantica e l’Europa. Il Cremlino vede minacciata questa posizione per via dell’estrema vicinanza dei propri avversari; ora i missili statunitensi si trovano solo a poche centinaia di chilometri da un’area strategicamente vitale per la Russia, e nonostante l’obiettivo dichiarato sia puramente difensivo, Mosca naturalmente diffida da queste affermazioni.
L’importanza strategica di Varsavia
La Polonia negli ultimi anni ha assunto una notevole importanza strategica nella logica del contenimento occidentale all’aggressività russa; la sua vicinanza continentale a Mosca, la grande estensione territoriale, quasi imperiale, e l’accesso al baltico hanno reso Varsavia il punto di riferimento della NATO in Europa orientale.
Dal punto di vista militare la Polonia vanta un power index di 0,3406, occupando la ventesima posizione nella classifica delle migliori potenze militari; è interessante osservare come Varsavia sia più potente militarmente di alcuni stati europei come la Germania e la Spagna. Inoltre, la Polonia è uno degli stati che investe maggiormente nel settore della difesa: nel 2023 è stata la tredicesima Nazione al mondo ad aver stanziato più fondi nel settore militare, arrivando a toccare la notevole quota di 31,6 miliardi di dollari. Ovviamente l’ampliamento delle capacità militari polacche è dovuto in larga parte alle recenti dinamiche internazionali, che vedono Varsavia molto vicina ad un conflitto che perdura da quasi tre anni e soggetta a continue minacce da parte di una grande potenza militare come la Russia.
Un’opportunità per la Polonia
Per Varsavia è estremamente importante essere vista come un partner strategicamente fondamentale per gli Stati Uniti, essere considerata come uno stato affidabile dalla NATO nella strategia di contenimento nei confronti del Cremlino, nonché avere la possibilità di cooperare con gli USA, che vengono percepiti come un alleato in grado di proteggere concretamente la propria integrità.

L’insicurezza polacca ha delle origini storiche antiche: l’integrità territoriale è stata minata ripetutamente nel corso dei secoli. Da ultimo vedansi il periodo storico compreso tra il 1795 ed il 1918, quando il territorio venne integralmente spartito tra Prussia, Russia ed Austria, nonché gli avvenimenti del secolo scorso, e precisamente l’aggressione nazista, che vedeva la Polonia come una delle vittime ideali della Ostpolitik, ovvero della linea politica hitleriana volta l’estensione territoriale in Oriente. I tedeschi però non furono gli unici a violare la sovranità polacca, ad essi infatti si aggiunsero i sovietici, i quali si spartirono con i nazisti lo stato polacco. L’intesa russo-tedesca era già stata raggiunta nel 1939 con il patto Molotov-Ribbentrop, ma è necessario specificare che la spartizione della Polonia non venne definita grazie al patto, il quale fu importante solamente per dare il via libera alla Germania di aggredire Varsavia e ai sovietici di limitare la possibile espansione nazista in Europa orientale; la soluzione naturale fu la spartizione fra Berlino e Mosca della Polonia, e la conseguente occupazione straniera per la popolazione polacca.
Il timore della Polonia per la propria sicurezza, indipendenza ed integrità territoriale è influenzato da ciò che ha vissuto durante la propria storia, e in questo preciso frangente storico dalla politica estera della Russia, una grande potenza militare che ha dimostrato di non avere alcun freno nel ricorso all’uso della forza. La soluzione intesa da Varsavia come la possibilità di veder garantita la propria sicurezza è quella di dare tutta sé stessa alla causa occidentale, cooperando intensamente con la NATO e gli Stati Uniti e giocando un ruolo strategicamente fondamentale nell’arresto dell’aggressività russa.