È scoppiata la polemica per le parole proferite da Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, sull’assalto alla redazione torinese del quotidiano La Stampa.
Pur condannando quanto avvenuto lo scorso venerdì 28 ottobre, durante lo sciopero nazionale proclamato dai giornalisti, dal palco dell’evento ‘Rebuild Justice’, Albanese ha sottolineato come tale episodio rappresenti “anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare i fatti al centro del loro lavoro e, se riuscissero a permetterselo, anche un minimo di analisi e contestualizzazione“.
Sull’onda del clamore suscitato, in un’intervista al quotidiano Il Foglio, la sindaca di Firenze Sara Funaro ha detto di ritenere “non opportuno” conferire la cittadinanza onoraria ad Albanese. “Firenze è sempre stata una città che ha costruito ponti. Pur riconoscendo il lavoro importante svolto all’Onu come relatrice, penso che in troppe occasioni Francesca Albanese abbia dimostrato di creare più divisioni che messaggi di pace. E come sindaca di una città che per la sua storia ritiene che il tema dell’unione, della pace e del dialogo siano fondamentali, personalmente non ritengo opportuno conferirle la cittadinanza onoraria”.
Funaro si è poi unita alla condanna unanime e bipartisan: “questi attacchi non hanno assolutamente nulla a che vedere con i valori della pace e della difesa del popolo palestinese. Per questo non ci può essere una condanna con dei condizionali o con dei ma. E soprattutto, non ci possono essere assolutamente dei moniti. Le dichiarazioni che ha fatto Francesca Albanese io non solo non le condivido assolutamente ma ne prendo totalmente le distanze. Il giornalismo è presidio di democrazia e la stampa è libera, non si fa solidarietà condizionata. L’ho trovato una cosa grave”.
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