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    Legge di bilancio 2026: dopo gli scontri la manovra prende forma

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    La manovra conterrà misure dal valore complessivo di 18 miliardi di euro. Per ritrovare una manovra così improntata all’austerità dobbiamo guardare indietro ad 11 anni fa, con la finanziaria del Governo guidato da Enrico Letta nel 2014, che era addirittura di 14,8 miliardi.

    Eppure, tante le misure al suo interno che hanno più o meno acceso il dibattito politico; tra tutte certamente il taglio dell’Irpef, la tassa sugli affitti brevi e le pensioni.

    TAGLIO DELL’IRPEF, CHI CI GUADAGNA?

    Ad oggi la tassa Irpef si basa su tre scaglioni: chi ha un reddito fino a 28 mila euro paga il 23% di tasse, chi ce l’ha tra 28 e 50 mila paga il 35% e chi lo ha sopra i 50 mila paga il 43%.

    Il disegno di legge di Bilancio propone di abbassare l’aliquota del secondo scaglione – il cosiddetto “ceto medio” – dal 35 al 33%. È certamente la misura cardine di questa legge di Bilancio, nonché tra le più costose: il taglio porterà minori entrate per lo Stato, e dunque un costo, pari a quasi 3 miliardi di euro, cioè un sesto delle risorse dell’intera manovra.

    È anche la misura che sta facendo più discutere: da un lato la maggioranza sostiene che con questo taglio finalmente si sostiene il ceto medio, definito dal vicepremier Tajani come “i cittadini che tengono in piedi questo Paese”, ma dall’altra piovono critiche da parte dell’opposizione.

    Le accuse delle opposizioni

    In primis, i partiti di minoranza mettono l’accento sul fatto che, stando ai dati del Governo, il taglio porterà a un risparmio massimo di 440 euro a famiglia; su questo, le dichiarazioni di Giuseppe Conte: “con la manovrina Meloni, se lavorate per 30 mila euro lordi l’anno (circa 1.700 netti al mese) avrete circa 3 euro di taglio mensile alle tasse. Lo dicono i calcoli della Fondazione Commercialisti, non l’opposizione cattiva”.

    Inoltre, Alleanza Verdi e Sinistra, con Angelo Bonelli, e il Partito Democratico, con il capogruppo al Senato Francesco Boccia, hanno attaccato questa misura ritenendola “un regalo ai più ricchi”

    I due parlamentari fanno riferimento ad uno studio presentato dall’ISTAT in Commissione Bilancio in cui emerge che, divise le famiglie in cinque gruppi detti “quinti”, ognuno il quale rappresenta il 20% delle famiglie italiane, dal quinto più povero (il primo) al quinto più ricco (il quinto), oltre l’85% delle risorse complessive messe in campo con la misura finirebbe ai due quinti più ricchi della popolazione.

    AFFITTI BREVI

    Un’altra misura che ha fatto discutere, non tanto tra maggioranza e opposizione, ma tra i partiti della stessa maggioranza, è stata quella della tassa sugli affitti brevi.

    Il Governo, su spinta del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha infatti mantenuto l’aliquota al 21% solo per chi affitta una singola unità direttamente, mentre salirebbe al 26% la tassazione per le locazioni gestite tramite intermediari o portali, come Airbnb.

    La misura è stata difesa dal Ministro come strumento per evitare quel fenomeno che spinge ad affittare ai turisti piuttosto che a famiglie meno abbienti o a chi cerca una residenza, ma le sue argomentazioni non sono state sufficienti a convincere la compagine di governo della bontà di questa norma.

    Forza Italia, che con Silvio Berlusconi ha fatto della casa il suo cavallo di battaglia, si è detta contraria alla misura e ha convocato un vertice per coordinare gli emendamenti modificativi. Inoltre, lo stesso Matteo Salvini, leader della Lega e compagno di partito di Giorgetti, ha dichiarato che “la norma verrà cancellata in Parlamento”, ipotizzando però comunque una diversa tassazione per i proprietari di più immobili.

    Critiche anche da parte delle opposizioni e dalla Corte dei Conti: secondo i magistrati contabili “la differenza di regime fiscale potrebbe incidere negativamente, incentivando il fenomeno delle locazioni brevi non dichiarate”. Palazzo Chigi valuta, per ora, margini di mediazione.

    EXTRAPROFITTI

    Se Forza Italia e Lega giocano dalla stessa parte sugli affitti brevi, non si può dire lo stesso sulla tassa sugli extraprofitti, un contributo da parte di banche e assicurazioni per finanziare la legge di Bilancio. Gli azzurri da sempre fortemente contrari, il carroccio fortemente a favore. 

    Alla fine, però, si è arrivati ad un accordo durante un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi: non ci sarà una singola tassa ma un insieme di misure dal quale il Governo conta di ricavare circa 4,4 miliardi di euro.

    Da quanto si evince dalle dichiarazioni diramate dai due partiti, non si tratterà neanche di una vera e propria tassa – rispetto alla quale Tajani si era sempre opposto definendola “una roba da URSS”- ma di un contributo volontario da parte delle banche e del mondo assicurativo.

    PENSIONI

    Dopo questa legge di bilancio per andare in pensione serviranno 67 anni e 3 mesi. La manovra prevede infatti un aumento graduale dell’età pensionabile di tre mesi nel biennio 2027-2028, da cui sono esclusi solo i lavoratori che svolgono lavori gravosi e usuranti.

    Si va quindi verso un adeguamento dell’età pensionabile all’aumento dell’aspettativa di vita. Bloccare del tutto questo meccanismo costerebbe troppo – circa 3 miliardi ogni anno – e i fondi non sono sufficienti.

    Pesanti critiche da parte del Partito Democratico, che rimprovera un incremento molto al di sotto delle aspettative per le pensioni minime, e dal Movimento 5 Stelle, che ha attaccato il ministro Salvini ricordandogli le sue promesse di abolire la legge Fornero, salvo poi essere lo stesso ad aumentare l’età pensionabile.

    La manovra prevede una spesa per le pensioni pari a 500 milioni di euro.

    LE ALTRE MISURE

    Tra le altre misure delineate dal documento programmatico di bilancio sono previsti incentivi alle imprese (4 miliardi), fondi alla sanità (2,4 miliardi), sostegno alle famiglie (1,6 miliardi ) e risorse per l’adeguamento dei salari all’inflazione (2 miliardi).

    L’ITER

    Il Documento Programmatico di Economia e Finanza è stato inviato a Bruxelles per il parere della Commissione europea, mentre il disegno di legge è tuttora in discussione al Senato.

    La legge di bilancio definitiva dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31 Dicembre, così da poter entrare in vigore il 1° gennaio 2026, onde evitare di entrare in regime di esercizio provvisorio.

    20250431

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