Nel nuovo rapporto “Panorama delle Pensioni 2025”, l’OCSE – l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – mette in luce un generale incremento dell’età pensionabile nella maggior parte degli Stati membri. In linea di principio, l’età pensionistica passerà “rispettivamente dai 63,9 anni e 64,7 anni per donne e uomini che sono andati in pensione nel 2024, ai 65,9 anni e 66,4 anni di chi ha cominciato la carriera nel 2024“.
Di conseguenza, sulla base della legislazione vigente, si andrà a prevedere un intervallo pensionistico compreso tra “i 62 anni in Colombia, nel Lussemburgo e in Slovenia e i 70 anni in Danimarca, Estonia, Italia, Paesi Bassi e Svezia“.
Volendo provare ad individuare le cause sottese a tale innalzamento, è necessario orientarsi verso i correnti mutamenti demografici. Da tempo, infatti, l’Italia sta vivendo il cosiddetto “inverno demografico”, un arco temporale segnato da progressivi invecchiamenti della popolazione e crolli delle nascite.
Di qui l’aumento dei costi relativi ai sistemi previdenziali e socio-sanitari, necessari per garantirne la funzionalità.
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