“Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.” Aforisma di Leonardo Da Vinci
Tutti noi vorremmo avere più tempo. Le 24 ore ci risultano sempre più strette e non ci permettono di fare tutto quello che vorremmo. Le nostre vite divengono sempre più frenetiche tra impegni privati, lavorativi e genitoriali. Ne deriva la necessità di avere una relazione col tempo, quasi un legame, che sia sana, perpetua e funzionale alla nostra vita. Ciò è enormemente difficoltoso.
Nuove abitudini e procrastinazione
Le distrazioni che ci influenzano durante la giornata sono continue e inarrestabili. Whatsapp, mail, chiamate e notifiche varie non ci permettono di focalizzarci a pieno. La nostra attenzione è quindi molto più breve. Si passa poi da un compito ad un altro, in una specie di multitasking mefistofelico in cui più attività vengono portate avanti contemporaneamente. La situazione si complica per coloro che ricoprono importanti cariche. Le decisioni da prendere giornalmente si articolano dall’alba al tramonto. Alcune non sono programmabili, come le emergenze. Altre necessitano di una più approfondita discussione con i collaboratori di fiducia e analizzando dati e report.
Il valore del tempo per la politica
Antonio Funiciello, già capo di gabinetto con Draghi e Gentiloni ha recentemente raccontato un aneddoto. In uno dei primi incontri con il Neopremier Draghi, quest’ultimo chiese a Funiciello di aggiustare i numerosi e preziosi orologi di Palazzo Chigi, inspiegabilmente fermi. Secondo Funiciello, i leader che detengono posizione esecutive hanno un rapporto diverso con il tempo. In quanto cosa più preziosa. Un parlamentare, ad esempio, potrà contare su un orizzonte più lungo e di 5 anni, salvo cadute non previste di governo. Il capo di un Governo sa che il suo mandato può dilatarsi o restringersi in un batter d’occhio. Inizia quindi una corsa con il tempo per non guastare neanche un secondo della propria permanenza. I dossier più importanti vengono accelerati, rallentati, fermati o rimandati in base all’andamento del pendolo della politica. La pianificazione dell’agenda diviene quindi la base dell’attività di governo. I media americani si chiedono continuamente quali saranno le priorità di governo del prossimo presidente – agenda setting. Gli indiavolati giornalisti USA cercano in tutto di modi di carpire quale problema verrà affrontato prossimamente. Ne è nato anche un fenomeno denominato CNN effect secondo cui la copertura mediatica 24-7 avrebbero una influenza enorme nelle decisioni dei policymaker. Un ribaltamento del paradigma governativo-politico in cui media dettano la linea ai responsabili istituzionali. Ed è proprio nell’agenda setting che si vede la bravura del politico – e del suo staff.
La gestione del tempo come qualità essenziale di un buon politico
Il sempre citato Max Weber affermava che erano tre le caratteristiche dell’ottimo politico: passione, senso di responsabilità e capacità di valutazione. Ed è proprio quest’ultima l’abilità principe della gestione del tempo. Saper leggere i fenomeni sociali della propria città, regione, paese. Intravedere le abitudini e le opinioni dei propri cittadini. Intercettarle per soddisfare i bisogni presenti e futuri. “L’occhio” politico si allena, si forma e si istruisce similmente a una intelligenza artificiale. Si snocciola così una agenda in cui tutte le priorità vengono monitorate, analizzate e per quanto possibile risolte. Il cittadino si sente soddisfatto nel pensare che il proprio leader sta lavorando e tiene sott’occhio la situazione. Tuttavia, il tempo necessita anche di essere utilizzato al meglio. I vari dossier devono essere lavorati al meglio e il più velocemente possibile. Il leader deve essere edotto dei passaggi fondamentali per non ingolfare la sua agenda. Deve entrare in gioco nei momenti decisivi. La sua autorità deve essere protetta e utilizzata poche volte per non bruciarla. Infine, occorre saper gestire gli imprevisti. Nessuna agenda settimanale di un leader politico viene correttamente eseguita. Nuovi problemi spuntano, interviste e cerimonie istituzionali non possono essere scavalcate. Più che i minuti, si contano i singoli secondi. Ed è forse questo il destino dei leader politici, essere spinti e ballonzolati continuamente come un pendolo che detta il tempo.