spot_img
Altro
    HomeItaliaCrisi agricola: Ministero distratto mentre il settore affonda

    Crisi agricola: Ministero distratto mentre il settore affonda

    Pubblicato il

    spot_img

    Tra burocrazia ed emergenze, l’agricoltura italiana rischia di mandare in fumo il proprio futuro.

    Agricoltura in rivolta: chi ascolterà gli agricoltori?

    Non si placano le proteste degli agricoltori e dei Centri Autorizzati di Assistenza Agricola in tutta Italia. Dopo la denuncia dei giornali e una interrogazione di Forza Italia, da parte del Sen. Claudio Fazzone, le pratiche per i rimborsi PAC non sono ancora state perfezionate a causa di malfunzionamenti tecnici.

    AGEA ha sì consentito ai CAA di trasmettere l’elenco di tali domande, assicurando che ciascuna posizione sarebbe stata presa in carico dall’Agenzia, ma, ad oggi, le anomalie non risultano superate. Insomma, la campagna PAC 2024, iniziata tra mille difficoltà e proseguita a stento, per ragioni non certo imputabili ai CAA, si sta chiudendo peggio.

    Biologico sotto attacco: anticipi a rischio

    L’ultima grana riguarda le aziende agricole biologiche. La nuova modalità di definizione delle domande unificate di modifica pregiudicherà il pagamento degli anticipi PAC per le aziende agricole al primo anno di impegno (domanda di sostegno) nei termini prestabiliti. L’organismo pagatore AGEA escluderà, infatti, dal primo ciclo dell’anticipo per il 2024 le domande unificate contenenti il biologico.

    Ciò avviene in un contesto generale di criticità, in cui fenomeni quali la crisi di liquidità, il crollo dei prezzi di mercato e la siccità si sono già abbattuti su migliaia di aziende agricole, facendo chiudere i battenti a molti. Senza considerare le migliaia di agricoltori che, nel maggio dell’anno scorso, per via delle alluvioni, hanno perso il raccolto e sono ancora alle prese con il rebus dei ristori contestati ad Agricat. Oltre 19 mila le richieste presentate su una superficie colpita di 30 mila ettari. Quasi la totalità delle istanze è stata respinta da Agricat.

    Un settore in decadenza: emergenze senza fine

    Ma non è tutto. I guai arrivano da ogni lato: l’invasione del granchio blu, la crisi del grano duro, la peste suina africana trasmessa dai cinghiali e altre numerose emergenze si abbattono come una scure sull’agricoltura nazionale, mentre il Ministero è distratto da dossier secondari come quello sulla carne sintetica. Nel frattempo, avanza la peste suina che colpisce gli allevamenti e la filiera di trasformazione. Si tratta di un settore che fattura 9 miliardi nelle salumerie, 5 miliardi nella macellazione e 2 miliardi nell’export dei salumi.

     Il fallimento del progetto apincittà

    Anche le api non se la passano meglio. Per il ministro Lollobrigida il progetto Apincittà ha funzionato perché ha portato la biodiversità nel cuore di Roma. In realtà, tra fine agosto e i primi di settembre qualcosa è andato storto per motivi che imbarazzano il suo staff: sono morte quasi 50 mila api, assediate da fameliche vespe e calabroni. Sarà anche per questo che Lollobrigida non ha raccolto applausi al meeting di Rimini sulla sostenibilità agricola. Non è andata meglio nemmeno al G7 Agricoltura, nonostante la presenza della Premier Meloni. Palesemente inadeguato, Lollobrigida è finito in bermuda, e non solo in senso metaforico. Si sta svilendo la storia della nostra agricoltura, una storia plurimillenaria, simbolo di un popolo attivo e produttivo sin dalle sue origini.

    Visione mancante: l’agricoltura in stallo

    La crisi dell’agricoltura nazionale ha molte motivazioni, alcune imprevedibili, ma molte conseguenza di incapacità decisionale e improvvisazione programmatica. Manca una visione di lungo periodo che ridisegni il futuro del settore primario e che sappia coniugare tradizione e innovazione. Senza preventivi arroccamenti su prospettive romantiche che aggravano la situazione e alimentano un mondo di sognatori che fa pagare agli italiani il prezzo delle sue illusioni. La modernizzazione va controllata, ma non arrestata, per continuare a restare competitivi.

    Nessuna preclusione verso nuovi metodi e sistemi e nessun cedimento a ideologie passatiste, dietro le quali manovrano i soliti apparati che hanno già fatto tanti danni all’agricoltura col solo intento di preservare le loro rendite e sinecure. Il sovranismo alimentare va inteso come azione tesa allo sviluppo e alla crescita del settore per aggredire i mercati, conquistandosi una egemonia competitiva, in caso contrario è solo il paravento per una ritirata nel proprio orticello, che non produce alcun vantaggio collettivo e assomiglia fin troppo ad una resa passiva.

    Il trapasso dai vecchi modi a forme di “Agricoltura Intelligente”, dove l’innovazione tecnologica diventa la porta del futuro, deve essere agevolato dalle politiche statali, soprattutto nelle sue fasi di avvio.

    La cosiddetta agricoltura di precisione con l’applicazione di software agronomici e l’agricoltura interconnessa, sono solo alcuni elementi di queste proiezioni per i prossimi anni da incoraggiare in varie guise. L’agricoltura nel mondo si apre a varie prospettive e non possiamo restare indietro, tanto più che ingegneria genetica e intelligenza artificiale schiudono orizzonti che spaventano ma che non bisogna ignorare per non accumulare gap con i concorrenti. Modernizzazione e progressi non possono restare solo slogan. Occorrono i fatti e le risorse. Invece, ci troviamo a risolvere ancora problemi burocratici che non dovrebbero più sussistere, con ostacoli frapposti sul percorso di semplificazione e modernizzazione verso maggiore performatività ed efficienza.

    Rimpasto in arrivo: opportunità o ultima chance?

    Ora, nel panorama politico dell’imminente prossima fase non è escluso un rimpasto di governo, dopo la partenza di Fitto per Bruxelles. Inoltre, restano alcune altre caselle da riempire in posti strategici nell’esecutivo. C’è lo spazio per una svolta e un cambiamento senza più scuse. Sia questa l’occasione per un radicale rinnovamento. Un passo indietro di chi ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione vuol dire fare molti passi avanti tutti insieme.

    Articoli recenti

    Decaro scioglie la riserva e sarà il candidato del centrosinistra in Puglia

    Arriva l’ufficialità per la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia, dopo...

    Diffusione non consensuale di immagini: la tutela delle vittime

    Negli ultimi mesi è emerso un inquietante fenomeno legato alla diffusione online di immagini...

    I volenterosi riuniti a Parigi. Meloni contraria all’invio di truppe in Ucraina

    Dopo il vertice di agosto, giovedì 4 settembre c’è stato un nuovo incontro a...

    Punire non basta: il paradosso del carcere e dell’isolamento

    Le mura, le sbarre e le celle sono la traduzione materiale di un’idea politica...