In Europa, si richiede sempre più insistentemente la chiusura anticipata del calciomercato. L’attività legata alle trattative di mercato, oggi valevole fino al 30 di agosto, secondo una grande fetta di allenatori, giocatori, e dirigenti provoca caos e instabilità.
L’inchiesta di AS
Ne parla AS, quotidiano sportivo spagnolo, in un’inchiesta pubblicata la scorsa settimana, in cui si è chiesto in forma anonima a importanti figure de La Liga e della Secunda Division cosa pensassero del termine del calciomercato al 30 di agosto.
Molti di loro hanno lamentato l’impossibilità di agire progettualmente e con un programma chiaro, in un calcio sempre più vittima dell’incertezza e delle svolte inattese.
La cessione improvvisa di un calciatore durante lo svolgimento di un campionato pone in difficoltà in primis gli allenatori, costretti a ridefinizioni tattiche della squadra. Ma a vedersi coinvolti negativamente sono anche i dirigenti, che devono improvvisamente rilanciarsi sul mercato per trovare un sostituto, oltre che i calciatori stessi.
Le stesse questioni, sono vivamente discusse anche nel nostro campionato. Esempio lampante le dichiarazioni di Raffaele Palladino in conferenza stampa dopo la domanda sulla situazione di Nico Gonzalez, prima della cessione alla Juve.
O la ancor più nota storica battaglia protratta da Maurizio Sarri in molteplici occasioni e conferenze stampa. La richiesta della conclusione del calciomercato anticipatamente rispetto all’inizio dei campionati è sempre più accesa e lampante, ed è fondamentale discuterne seriamente.
Le dichiarazioni di Di Siervo
Sono di un paio di settimane fa le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo, che ha aperto alla possibilità, seppur remota, di poter vedere il calcio d’inizio dei campionati posticipato rispetto alla chiusura delle sessioni di calciomercato.
“Non è utopia iniziare dopo il calciomercato. Ci abbiamo provato anche confrontandoci con le Leghe Europee, ma la Liga Spagnola è stata categorica in tal senso e non siamo riusciti a trovare l’accordo. Nostro malgrado, abbiamo dovuto accettare di arrivare fino al 30 agosto per la chiusura del mercato. Anche con la Lega Saudita abbiamo aperto un dialogo che va nella direzione di posticipare l’inizio dei campionati dopo il calciomercato”, ha dichiarato.
Una scelta di questo tipo, per quanto auspicabile, porta con sé delle problematiche che è obbligatorio discutere, ovvero quelle legate alla quantità sempre crescente di partite che le squadre europee sono chiamate a giocare durante la stagione. Il nuovo format della Champions League (come anche quello delle altre due competizioni europee) aumenta considerevolmente le gare rispetto agli scorsi anni, e l’inizio dei campionati a settembre compatterebbe troppo la vicinanza delle partite, rendendo impraticabile il corretto svolgimento delle competizioni con i relativi periodi di recupero fisico dei calciatori.
Il calcio vira sempre più verso una costanza, a tratti insostenibile, delle gare da disputare, dinamica quindi inconciliabile con il posticipo del calcio d’inizio dei campionati. È quindi importante trovare un’alternativa, almeno per quanto riguarda il contesto europeo.
Un calciomercato attivo durante il normale svolgimento del campionato, mette oggettivamente a repentaglio la progettualità delle squadre, coinvolgendo il lavoro di tecnici, dirigenti e calciatori, costretti alla quasi totale imponderabilità.