In Veneto, il tempo dell’attesa sta per scadere. Le trattative finali per definire il candidato del centrodestra alle prossime elezioni regionali potrebbero entrare nel vivo nei prossimi giorni. La scelta del successore del governatore regionale più amato dagli italiani, quotato con un indice di gradimento che sfiora il 70%, è un argomento che scotta, quasi come il sole in questa calda estate.
Cresce la fibrillazione nella politica veneta tra frecciatine e goliardica ironia, in attesa che il tavolo nazionale si pronunci sul futuro candidato per il centrodestra. Nel frattempo, il campo largo, con il candidato Giovanni Manildo, ha già tagliato il nastro di partenza, dando inizio alla propria campagna elettorale a fine luglio.
CENTRO DESTRA: CHI LA SPUNTERA’?
In casa Lega è quotato il giovane parlamentare Stefani, segretario regionale Veneto. Spiccano anche vari nomi di leghisti “della prima ora”, come l’assessore Marcato, che in passato ha racimolato 11 mila preferenze, e Mario Conte, Sindaco di Treviso, tra gli amministratori più amati d’Italia.
È certo come la Lega non voglia rinunciare alla sua roccaforte. Difatti, non mancano le dichiarazioni quasi quotidiane degli amministratori leghisti che rivendicano quanto fatto dal governo Zaia in questi anni.
La dirigenza di Fratelli d’Italia è pronta a far scendere in campo i suoi uomini e donne migliori, forte del consenso nazionale e delle crescenti percentuali in territorio veneto. Il portavoce veneto De Carlo è chiaro nel ricordare come il partito di Giorgia Meloni, nel panorama locale, abbia registrato i migliori risultati elettorali, spendendo parole di stima per la classe dirigente del suo partito, formata negli ultimi anni.
La posizione di Forza Italia
Non rimane a guardare Forza Italia che, consapevole della propria percentuale di elettorato, non fa mancare la propria voce, per il tramite del segretario regionale Tosi.
Partito in crescita in termini percentuali e con una rinomata classe dirigente, vanta diverse figure politiche capaci di spendere la propria esperienza amministrativa tra i banchi di Palazzo Ferro Fini; tra queste, l’ex assessore al bilancio, Forcolin. Il partito azzurro potrebbe rivelare, nella penombra, qualche colpo di scena.
Un ultimo plot twist è stato quanto dichiarato dal Presidente Zaia, ovvero la disponibilità ad assumere il ruolo di capolista del suo stesso partito. Se così fosse, il governatore uscente offrirebbe una volata di consensi al centrodestra e, soprattutto, alla Lega.
CAMPO LARGO CON MANILDO: SOLUZIONE DI FORTUNA?
Mentre la coalizione di destra è impegnata nel gioco delle parti, Giovanni Manildo, candidato per il campo largo, ha dato il via alla campagna elettorale il mese scorso, al Parco degli Alberi Parlanti di Treviso. Così, l’avvocato trevigiano, classe 1969, ex Sindaco della Marca, ha saputo riunire attorno a sé il Partito Democratico, AvS, Movimento Cinque Stelle, Veneto che vogliamo, La Rete delle civiche progressiste, +Europa, VoltEuropa, Psi e Movimento Socialista Liberale. Il segretario regionale dem, Martella, ha definito Manildo “l’uomo giusto”.
Con il giusto sprint competitivo, Manildo ha quindi già iniziato a stringere mani e spendere parole sui temi che la sua coalizione intende perseguire, dall’ambiente alla sanità, fino ai giovani. Le candidature per formare la rosa di nomi del campo largo sono – quasi tutte – state presentate e ufficializzate. Volti nuovi e consiglieri uscenti preparano le prime dichiarazioni e il materiale elettorale.
Manildo ha assicurato una campagna itinerante, tra piazze, ospedali, fabbriche e aziende. Arduo il compito assunto dall’ex sindaco di Treviso: strappare il Veneto alla destra che governa imperturbata da oltre vent’anni.
Punti da chiarire
Vari i nodi ancora da sciogliere per Italia Viva e Azione: il partito di Calenda ha affrontato un agosto non proprio tranquillo dopo le dichiarazioni del segretario nazionale, il quale ha prestato il fianco a titoli riassuntivi di una sua intervista: “le Regioni vanno abolite, figure come Zaia tengono in ostaggio politica e partiti”.
LA CORSA A PALAZZO FERRO FINI PREANNUNCIA UN AUTUNNO ROVENTE
Possiamo cogliere come il Veneto sia un dossier di tutto rilievo per i tavoli romani, impegnati in entrambe le coalizioni a mettere in campo i migliori poker di assi ed evitare strappi e scossoni interni.
Attendiamo, dunque, le ultime riunioni e telefonate per poi dare il via alla corsa al successore di Zaia. Sono queste le ultime ore per il toto-nomi e poter quindi scommettere sulla nuova compagine regionale veneta. Poi si entrerà nel vivo della corsa per Palazzo Ferro Fini, anche se la data ufficiale del voto non è ancora nota.
Dell’Avvocato Elena Bottacin
20250321