Dal 18 al 20 ottobre, Napoli ha ospitato per la prima volta nella storia del G7 una sessione dedicata interamente alla Difesa. Presieduto dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, l’incontro ha riunito i principali esponenti militari dei paesi del G7, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di questa coalizione nella sicurezza internazionale.
Tra i temi discussi, particolare attenzione è stata rivolta al sostegno all’Ucraina, alla crescente preoccupazione per le minacce alla missione UNIFIL in Libano, e alla condanna unanime degli attacchi perpetrati da Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. Tuttavia, nonostante l’importanza di questi argomenti, l’evento non è stato esente da tensioni: la città partenopea è stata teatro di scontri tra manifestanti anti G7 e forze dell’ordine, a testimonianza di quanto la questione della sicurezza globale sia un tema divisivo anche all’interno delle società occidentali.
Sostegno all’Ucraina: una priorità ormai consolidata
Uno dei temi centrali del G7 Difesa è stato il continuo sostegno all’Ucraina, in un contesto in cui la guerra con la Russia prosegue senza segnali di risoluzione imminente. I ministri hanno riaffermato l’impegno a fornire assistenza militare e finanziaria a Kiev, sottolineando l’importanza di mantenere la pressione su Mosca. L’obiettivo dichiarato è quello di indebolire la capacità bellica russa e, al contempo, sostenere la resilienza ucraina, sia dal punto di vista militare che economico. Questo argomento, tuttavia, è apparso come una ripetizione di dichiarazioni già sentite in precedenti summit.
Il sostegno occidentale all’Ucraina è ormai una costante nel dibattito internazionale, e nonostante la ferma condanna dell’aggressione russa, nessuna nuova strategia è stata presentata per accelerare la fine del conflitto. Anzi, l’impressione generale è che il G7 continui a seguire una linea ormai tracciata da tempo, con poche innovazioni concrete. L’assenza di una roadmap chiara per la risoluzione diplomatica del conflitto ha evidenziato ancora una volta la difficoltà dell’Occidente nel fornire risposte decisive di fronte a uno scenario geopolitico sempre più complesso.
Ripetizioni e incertezze: la fragilità dell’Occidente
Il G7 Difesa, pur essendo stato un evento di portata storica, ha finito per evidenziare la fragilità dell’Occidente di fronte agli sconvolgimenti del panorama geopolitico mondiale. Gli argomenti trattati, seppur rilevanti, sono stati perlopiù una ripetizione di quanto già detto in precedenti incontri internazionali. Le discussioni sul sostegno all’Ucraina, sulla condanna degli attacchi terroristici e sulle minacce alla sicurezza globale non hanno portato a soluzioni nuove o incisive. Al contrario, hanno messo in luce un’inerzia politica che sembra caratterizzare sempre più l’approccio occidentale agli affari internazionali.
Questo immobilismo è sintomatico di una crisi più profonda, che riguarda la capacità delle democrazie occidentali di reagire in modo tempestivo e deciso di fronte alle sfide globali. Il G7, un tempo simbolo di coesione e leadership globale, sembra ora incapace di offrire risposte efficaci ai conflitti e alle tensioni che stanno ridisegnando l’ordine internazionale.
La mancata adozione di nuove misure concrete per affrontare questioni come la guerra in Ucraina o il terrorismo globale riflette la debolezza di un sistema politico che fatica a stare al passo con la rapidità con cui si sviluppano le crisi globali. La sensazione prevalente è che si sia perso il controllo della situazione, lasciando l’Occidente in balia degli eventi, piuttosto che protagonista di essi.
Tensioni e proteste a Napoli
Nonostante la rilevanza degli argomenti trattati all’interno del G7 Difesa, Napoli è stata anche il palcoscenico di forti tensioni sociali. Durante i giorni del summit, gruppi di manifestanti anti G7 hanno sfilato per le strade della città, protestando contro le politiche militari e l’interventismo internazionale dei paesi partecipanti. Le proteste, animate principalmente da attivisti contrari all’incremento delle spese militari e all’impegno in conflitti esteri, sono sfociate in scontri con le forze dell’ordine, che hanno cercato di contenere le manifestazioni.
Gli scontri tra manifestanti e polizia riflettono un malessere crescente all’interno delle società occidentali nei confronti delle politiche adottate dai governi in tema di sicurezza e difesa. Mentre i leader del G7 discutono di strategie globali, una parte crescente dell’opinione pubblica occidentale esprime scetticismo nei confronti di tali decisioni, ritenendole inefficaci o, peggio, controproducenti. Il caso del G7 di Napoli ha dimostrato come le questioni legate alla difesa e alla sicurezza internazionale siano sempre più divisive, non solo a livello geopolitico, ma anche all’interno delle singole nazioni.