Alla morte di un papa si apre il periodo della “Sede vacante”, in cui il potere del pontefice passa nelle mani del Collegio dei cardinali per portare avanti l’ordinaria amministrazione, in attesa della scelta del nuovo Santo Padre. Ma come avviene l’elezione del papa? E soprattutto, cosa avviene nella Cappella Sistina durante il Conclave?
Preparativi e inizio del Conclave
Aperta la Sede vacante, tutti cardinali elettori vengono convocati a Roma dal Cardinale decano per partecipare, prima dell’inizio del Conclave, a riunioni per discutere lo stato della Chiesa e le qualità desiderate per il profilo del nuovo Pontefice. Dopo la messa pro Eligendo Romano Pontifice, ed il giuramento dei cardinali, il Maestro delle cerimonie, pronunciando la frase “extra omnes”, invita i non aventi diritto a uscire dalla Cappella Sistina, così da dare inizio al Conclave.
Il termine stesso deriva dal latino “cum clave” che significa “con chiave”, indicando la clausura in cui si svolge l’elezione a cui possono partecipare i cardinali con meno di 80 anni. Durante il periodo delle votazioni, che in casi estremi può andare avanti per settimane, i cardinali alloggiano presso la residenza Santa Marta senza avere contatti con l’esterno.
Nella teoria risulta eleggibile chiunque sia maschio, celibe e battezzato, anche senza essere sacerdote o vescovo, ma nella prassi il papa è solitamente scelto tra i presenti al Conclave: l’ultimo pontefice laico risale al 963, con l’elezione di Leone VIII, imposta però dall’imperatore di Sassonia Ottone I.
Modalità di voto, scrutinio ed elezione
Per votare viene costituito un seggio elettorale formato da tre cardinali scrutatori estratti a sorte, tre cardinali che ritirano i voti di eventuali infermi presenti al voto e tre cardinali revisori. Ogni cardinale, dopo aver prestato giuramento di segretezza e fedeltà, riceve una scheda con la scritta “Eligo in Summum Pontificem” (“Scelgo come Sommo Pontefice”), in cui scrivere il nome del candidato prescelto. Dopodiché la scheda viene piegata, depositata su un piatto e fatta scivolare in un’urna posta sull’altare.
Dopo il voto, prima di procedere allo scrutinio, le schede vengono contate per verificare che il numero corrisponda agli elettori presenti, poi vengono aperte una per una e il nome del candidato viene letto ad alta voce per essere annotato dagli scrutatori designati.
Per essere eletto sommo pontefice, un candidato deve ottenere una maggioranza qualificata di due terzi dei voti. Se un candidato raggiunge il numero di voti necessario per l’elezione, le schede vengono bruciate, unitamente ad un additivo che produce il celebre fumo bianco, segnalando l’elezione del nuovo santo padre a Piazza San Pietro. Nell’eventualità in cui non si dovesse raggiungere il quorum designato dopo la prima votazione, schede bruciate e fumata nera: si procederà dal giorno seguente con quattro votazioni al giorno, due la mattina e due il pomeriggio.
Se non si è arrivati alla maggioranza richiesta dopo la trentaquattresima votazione, i due più votati nell’ultimo scrutinio vanno a ballottaggio, sempre però necessitando una maggioranza dei due terzi per essere eletto. È molto difficile che questa eventualità si verifichi, specie in occasione del prossimo Conclave per il quale gli analisti prevedono una scelta celere.
Accettazione, proclamazione e annuncio del nuovo Papa
Avvenuta l’elezione, il Decano del Collegio cardinalizio chiede al candidato eletto se accetta l’elezione e quale nome pontificale desideri assumere. Se un cardinale eletto papa rifiuta il ruolo, il diritto canonico prevede la nullità degli effetti della votazione, così il Conclave continuerebbe ad oltranza.
Accettata l’elezione, il nuovo papa si ritira nella Stanza delle Lacrime per indossare le vesti papali. Dopodiché, dal balcone della Basilica di San Pietro, in seguito all’annuncio di elezione dal cardinale protodiacono con la celebre formula “Habemus Papam!”, il nuovo Santo Padre impartisce la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Si conclude così il processo studiato ad hoc per garantire continuità istituzionale, riservatezza e rapidità operativa: il nuovo pontefice assume immediatamente funzioni giuridiche e pastorali, lasciando la Cappella Sistina e rientrando nella vita quotidiana della Città del Vaticano, ponendo fine al periodo di Sede vacante e rimanendo in carica sino alla rinuncia o alla morte che porterebbe alla scelta di un nuovo successore.
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