La nuova Pac 2023-2027, adottata formalmente il 2 dicembre 2021 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2023, è una riforma della Politica Agricola Comune dell’Unione europea che mira ad innovare il settore, incrementando la sua competitività, garantendo al contempo il sostegno ai nuovi agricoltori del Continente.
Oggi, a Latina, si tiene l’incontro ‘Nuova Pac: visione al 2040 per un’agricoltura europea sempre più competitiva’, il cui obiettivo è fornire alle aziende alcune indicazioni relative alle possibilità di accesso alle opportunità che offre il nuovo progetto dell’Unione. Il settore agricolo è fondamentale a livello strategico, motivo per cui la riforma in oggetto assume una grande rilevanza relativamente allo sviluppo economico-industriale europeo.
I punti chiave della riforma
Il nuovo piano è centrato su tre assiomi fondamentali: la transizione ecologica, la biodiversità e il sostegno al complesso cambio generazionale. Provando a traslitterare in pratica questi concetti, il futuro del settore deve essere sostenibile per gli agricoltori del Continente, i quali a loro volta necessitano di essere tutelati.
In questo quadro, le istituzioni si muovono in una duplice direzione: da un lato, garantiscono un forte supporto alle piccole aziende, le stesse che possono riscontrare numerose difficoltà in termini di competitività in un mondo sempre più globalizzato, dall’altro invece offrono una maggiore flessibilità a singoli Stati membri, i quali possono quindi godere di più libertà legislativa, avendo la possibilità di attuare misure compatibili con le condizioni dei mercati locali e le specifiche caratteristiche dei territori.
Il pacchetto della nuova Pac, per il periodo compreso tra il 2023 e il 2027, garantisce nel complesso 307 miliardi di euro. Questo ingente finanziamento può fornire un efficiente sostegno al settore agricolo europeo, accompagnandolo verso la transizione ecologica e favorendo l’incremento della competitività nell’arco dei quattro anni considerati dal piano.
I giovani e le tecnologie: il futuro del settore
Nel piano viene mostrata una grande attenzione nei confronti dei giovani, cercando di attrarli sempre di più a questo mercato, offrendo loro incentivi fiscali e un accesso agevolato alla terra. Al contempo, con questa riforma l’Unione intende anche snellire e rinnovare il complesso sistema burocratico, adottando tecnologie digitali di ultima generazione.
Infine, un concetto chiave del progetto è la protezione, non solo della biodiversità del continente, ma anche delle aziende e dei lavoratori, con l’obiettivo di garantire condizioni di mercato eque, disincentivando pratiche commerciali sleali.
Il sostegno al cambio generazionale
La riforma offre ai giovani agricoltori un sostegno complementare al reddito, in modo da aiutarli nella prima fase dell’attività, che spesso presenta diverse insidie che non permettono alle nuove leve di dare continuità alle rispettive imprese. Gli agricoltori appena entrati nel mercato del lavoro che soddisfano i requisiti prefissati dal piano possono usufruire del 3% del bilancio nazionale, sotto forma di pagamenti annuali per ettaro o somme forfettarie.
Quest’ultimo punto testimonia la chiara volontà della Commissione europea di intervenire nel complesso cambio generazionale che è attualmente in corso in Europa nel settore agricolo, cercando di fornire garanzie a chi si insedia in questo mercato, diventato sempre più rischioso dal punto di vista imprenditoriale a causa del cambiamento climatico, nonché minato dalle crisi internazionali che hanno cambiato profondamente le dinamiche ambientali e territoriali.
La cooperazione intergenerazionale e gli incentivi
Oltre agli aiuti relativi all’avviamento delle attività, sono stati definiti anche dei consistenti incentivi per gli investimenti nel capitale, come l’acquisto di infrastrutture e terreni, nonché per la consulenza e la formazione, due ambiti decisivi per poter competere a livello internazionale.
Un ulteriore obiettivo prefissato è la cooperazione intergenerazionale, estremamente importante per agevolare il passaggio delle conoscenze tecniche e professionali. In questo senso, sono previsti dei contratti di affiancamento stipulati dai lavoratori ultrasessantacinquenni con agricoltori di massimo quarantuno anni, atti a normare lo scambio di nozioni tramandate dal più anziano al più giovane. Nel periodo compreso tra il 2023 e il 2027, l’intento è quello di fornire assistenza finanziaria e imprenditoriale a circa 377 mila nuovi agricoltori.
Nuova Pac: visione al 2040
L’incontro in programma oggi a Latina, organizzato dall’organizzazione Confagricoltura, tratterà la nuova Politica Agricola Comune europea, soffermandosi sulle possibilità che essa può offrire agli agricoltori italiani e sulla necessità di preservare la coesistenza di due rispettivi obiettivi, ovvero la sostenibilità e la competitività. L’incontro ha una visione più ampia della nuova Pac stessa: non discute solo del quadriennale 2023-2027, ma si mira a programmare il futuro del settore da oggi fino al 2040.
Il mercato agricolo è strategico per l’Italia, motivo per cui risulta necessario avere delle basi solide a livello progettuale che permettano sia ai professionisti che alle istituzioni del Paese di guardare al futuro con fiducia ed entusiasmo. In questo senso, si registra la volontà di incrementare la competitività delle imprese, tenendo in considerazione però l’impatto ambientale che le attività produttive comportano, promuovendo quindi pratiche sostenibili dal punto di vista ecologico.
L’innovazione tecnologica e digitale
Per affrontare le difficoltà che possono sopraggiungere nel lungo periodo, si sottolinea l’importanza di due ulteriori punti del piano, tra cui il sostegno al cambio generazionale e gli investimenti nell’innovazione tecnologica e digitale, al fine di garantire ottime prestazioni produttive tali da controbilanciare il potenziale avvento di shock economici ed internazionali.
In aggiunta, al centro delle discussioni vi è anche l’area dell’agro-pontino, estremamente rilevante per il settore agricolo italiano. É nell’interesse comune studiare le possibilità di sviluppo che il nuovo progetto europeo può fornire al territorio, nonché le modalità tramite le quali poter usufruire delle risorse che quest’ultimo offre.
Conclusioni
La nuova Pac 2023-2027 costituisce la base della progettualità dell’Unione europea per quanto riguarda il futuro dell’agricoltura, fondamentale per lo sviluppo economico-industriale e per la sua competitività nel commercio internazionale. In un contesto geopolitico profondamente instabile e poco rassicurante, risulta necessario proteggere i settori di punta, ma anche offrire sostegno e nuove possibilità alle imprese e ai lavoratori del Continente.
20250121